Il momento che tutti i fan della musica italiana stavano aspettando è arrivato: Carlo Conti ha finalmente annunciato i concorrenti del Festival di Sanremo 2026. Tra i 30 cantanti in gara annunciati dal direttore artistico c’è pure Tredici Pietro.
Il rapper emergente è reduce da un’estate da protagonista grazie al brano ‘Che gusto c’è’ in coppia con Fabri Fibra. È un esordiente assoluto a Sanremo: aveva infatti presentato un brano nella scorsa edizione che però era stato scartato.
Il giovane artista è uno dei tre figli d’arte presente in questa edizione. È infatti imparentato con una vera e propria leggenda del Festival. Scopriamo perciò età, carriera e vita privata di Tredici Pietro.
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Biografia: età e vita privata
Tredici Pietro, pseudonimo di Pietro Morandi, è nato il 9 agosto 1997 a Bologna. È un rapper e cantautore italiano appartenente alla nuova scena rap. Come si può intuire dal cognome, è figlio di Gianni Morandi e dalla seconda moglie Anna Dan.
Pietro cresce in un ambiente culturalmente ricco e fin da piccolo si avvicina alla musica. Alle scuole medie inizia a scrivere le prime canzoni per poi frequentare il liceo classico Marco Minghetti di Bologna.
Pur essendo legato a una delle icone della musica italiana, il giovane cantante ha intrapreso un percorso autonomo. Musicalmente è infatti più vicino all’urban e al rap che alla tradizione melodica del padre. In molte interviste ha difeso la forza espressiva del suo genere, dichiarando: “Il rap concede tutto, in 30 secondi puoi raccontare quello che vuoi”.
Il cognome ingombrante e l’odio per i raccomandati
Tredici Pietro arriva al Festival senza scorciatoie. “L’opzione del talent non l’ho mai presa in considerazione”, ha dichiarato. La motivazione è precisa: “I raccomandati non mi piacciono. Ho sempre odiato i ricchi, anche se io, agli occhi di qualcuno, lo sono. Sono figlio di una persona ricca, mi confronto con questa cosa e non so come fare”.
Nelle interviste ha quindi più volte sottolineato come il cognome paterno gli stia un po’ stretto. Questa sua idea la si può osservare anche nella decisione di utilizzare un nome d’arte e non usare il cognome del padre per fare più scalpore.
Molti fan del cantante si sono chiesti quali sono le origini del suo nome d’arte. Lo pseudonimo Tredici Pietro è nato unendo il nome di battesimo al numero 13, numero fortunato del suo gruppo di amici.
La sua carriera: il genere rap
Da sempre appassionato di musica, Tredici Pietro ha cominciato la sua carriera nel 2018 quando ha conosciuto il produttore discografico Mr. Monkey. Dalla loro collaborazione è nato il suo primo il suo primo EP Assurdo, pubblicato nel 2018.
Nel 2021, terminata la sua collaborazione con Mr. Monkey, Pietro inizia una nuova fase artistica con Andry The Hitmaker, uno tra i produttori tra i più influenti della scena italiana. Lo stesso anno ha pubblicato il suo secondo EP intitolato X questa notte.
Il 22 aprile 2022 arriva il suo primo album ufficiale: Solito Posto, Soliti Guai. Un progetto che consolida la sua identità musicale, sospesa tra scrittura intima, immagini cinematografiche e sonorità contemporanee. Il 2 dicembre dello stesso anno pubblica l’album Lovesick in collaborazione con il rapper Lil Busso.
Nel 2025, invece, Tredici Pietro ha rilasciato il suo secondo album in studio come solista. Non guardare giù è un progetto maturo, che esplora temi come vulnerabilità, identità e crescita personale.
Le aspirazioni per il futuro
Conosciuto principalmente per il suo stile minimale, introspettivo e influenzato dal rap old school americano, negli anni si è affermato grazie a brani virali e collaborazioni con alcuni dei nomi più importanti del rap italiano. Tra i suoi featuring più famosi troviamo i brani con Madame, Psicologi, Mecna, Nayt, Giaime, Diss Gacha, VillaBanks e Fabri Fibra.
Però ha collaborato anche con cantanti appartenenti ad altri generi musicali come Francesca Michielin e Alfa. Tra i desideri di future collaborazioni cita Geolier, Lazza ma anche nomi distanti dal suo mondo come Lucio Corsi e Giorgia.
Negli ultimi tempi Tredici Pietro si è avvicinato ad altri generi musicali, abbandonato in parte il rap. Il motivo lo ha spiegato durante un’intervista a Radio Latte Miele: “Ero già predisposto a questo mentalmente, a fare uno step avanti, avvicinandomi al cantautorato. Ce l’avevo già dentro, per natura. Ma l’ho sempre rifiutato, c’è voluto un po’ per accettarlo”.
Se in passato il brano ‘Verità’ era stato scartato dalle selezioni sanremesi, quest’anno la porta si è aperta offrendogli un’importantissima opportunità. Il sogno nel cassetto resta ambizioso: “Fare un disco che lasci il segno nella storia della musica italiana”.








