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Sanremo 2026, il Festival della Canzone Italiana potrebbe traslocare: ecco le nuove città candidate a ospitare la kermesse

Il Festival di Sanremo 2026 potrebbe lasciare la città ligure. Diverse città italiane si candidano per ospitare la storica kermesse.

Il Festival di Sanremo 2026 potrebbe non svolgersi più nella sua storica sede. Un’ipotesi che fino a poco tempo fa sembrava impensabile, ma che oggi si fa sempre più concreta. Le trattative tra Rai e Comune di Sanremo stanno infatti attraversando una fase delicata, soprattutto per quanto riguarda gli accordi economici e la gestione degli introiti pubblicitari. Proprio queste tensioni stanno spingendo la televisione pubblica a valutare alternative, aprendo le porte a una vera e propria corsa tra città italiane pronte a contendersi l’evento musicale più seguito d’Italia.

Perché Sanremo rischia di perdere il Festival 2026

Il problema principale riguarda la suddivisione dei ricavi legati alla manifestazione, una macchina mediatica capace di generare milioni di euro in pochi giorni. Il Teatro Ariston è il simbolo del Festival, ma il braccio di ferro sugli incassi pubblicitari e sugli accordi logistici rischia di mettere fine a un sodalizio che dura da oltre settant’anni.

La Rai, pur ribadendo la volontà di mantenere la tradizione, ha iniziato a guardarsi intorno. E non si tratta di una mossa puramente strategica: alcune amministrazioni comunali si sono già fatte avanti ufficialmente per proporsi come nuove sedi della kermesse.

Sanremo, nuova città

Tra le città che hanno espresso il maggiore interesse c’è Torino, che già in passato aveva manifestato l’ambizione di ospitare eventi di caratura nazionale e internazionale. La città piemontese offre strutture moderne, collegamenti efficienti e un’importante tradizione culturale.

Ma Torino non è l’unica a puntare sul Festival della Canzone Italiana 2026. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, tra le candidate figurano anche:

  • Jesolo, località balneare veneta con un forte richiamo turistico;
  • Riccione, regina della Riviera romagnola, famosa per la sua vivace scena musicale e artistica;
  • Messina, porta della Sicilia, che potrebbe dare al Festival un respiro ancora più mediterraneo;
  • Gallipoli, perla del Salento, da anni meta di eventi e concerti di richiamo internazionale;
  • Taranto, città in piena rinascita culturale, pronta a scommettere sul potere mediatico della manifestazione.

Tutte queste località vedono nel Festival un’opportunità unica per valorizzare il proprio territorio, attrarre turisti e accendere i riflettori a livello nazionale e internazionale.

Il dibattito sulla tradizione

Pensare a un Festival senza Sanremo è difficile. La città ligure ha legato indissolubilmente il proprio nome alla manifestazione, costruendo negli anni un’identità culturale e turistica fortissima. Per molti appassionati, il Festival di Sanremo non è solo un evento televisivo, ma un pezzo di storia italiana.

Eppure, nel panorama televisivo e mediatico di oggi, le esigenze produttive e commerciali possono portare a scelte radicali. Spostare il Festival in un’altra città potrebbe significare rinnovarlo, renderlo più accessibile a nuovi pubblici e sfruttare location più capienti e tecnologicamente avanzate.

Cosa succederà nei prossimi mesi

La situazione resta incerta. Le trattative tra Rai e Comune di Sanremo proseguiranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Nel frattempo, le città candidate stanno preparando proposte dettagliate, puntando su infrastrutture, ospitalità e capacità di attrarre sponsor.

Se l’accordo non dovesse arrivare, il Sanremo 2026 potrebbe segnare un punto di svolta storico, aprendo un nuovo capitolo per il Festival della Canzone Italiana. E, qualunque sarà la scelta finale, una cosa è certa: l’Italia intera seguirà con attenzione ogni sviluppo, pronta ad accogliere uno degli eventi più amati e seguiti della televisione nazionale.

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