La nuova edizione di MasterChef Italia, in arrivo l’11 dicembre su Sky Uno e NOW, promette emozioni inaspettate e personaggi fuori dagli schemi.
Dietro le quinte abbiamo osservato da vicino l’attimo che precede la prova più temuta: presentarsi ai giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli con il proprio piatto migliore. Le storie dei protagonisti sono un viaggio sorprendente tra ambizione, coraggio e passione, perché davanti ai fornelli non basta cucinare bene, bisogna raccontare chi si è davvero. Tra loro c’è un concorrente insolito, si chiama Luciano e ha ben 92 anni.
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Gli aspiranti chef e la corsa al grembiule bianco
Ogni concorrente arriva al Live Cooking con un bagaglio fatto di emozioni, aspettative e un’unica certezza: per convincere i giudici serve una storia che lasci il segno. Alcuni puntano sul racconto personale, altri provano a colpire con un look sopra le righe come una camicia piena di papere, altri ancora provano a giocare la carta dei sentimenti. La competizione, però, non perdona e alla fine resta solo ciò che si porta nel piatto.
Chi è Luciano, 92 anni e una passione nata per amore
Tra i protagonisti che più hanno catturato l’attenzione c’è Luciano, novantadue anni, amministratore delegato di un’azienda di telecomunicazioni di Roma e cuoco amatoriale per necessità prima e per passione poi. La sua avventura ai fornelli è iniziata quando la moglie si è ammalata e lui, fino ad allora inesperto, ha deciso di occuparsi della cucina.
Da quel gesto quotidiano è nata un’abilità sorprendente e una voglia di mettersi in gioco che lo ha portato fino allo studio di MasterChef.
Ai giudici presenterà i muscoli ripieni alla spezzina, un omaggio alle sue radici liguri. Il piatto non è complesso, ma richiede pazienza e precisione nei tempi. I figli lo hanno incoraggiato a tentare l’impresa, anche se Luciano ascolta i consigli solo fino a un certo punto: poi segue sempre il suo istinto.
Dentro il Live Cooking: come funziona davvero la prima selezione
Negli ultimi anni le regole sono cambiate. I concorrenti non portano più valigie piene di ingredienti: tutto proviene dalla dispensa del programma, tranne qualche utensile o piatto per l’impiattamento. In testa, invece, devono avere almeno una ventina di ricette pronte a essere sfoderate.
C’è chi conosce il format a memoria e chi, come Eros, ha recuperato tutte le stagioni in poco più di un mese. Non necessariamente per imparare tecniche raffinate, ma per studiare ciò che piace ai giudici: storie forti, personalità, emozioni vere.
La struttura del programma tra creatività, tecnica e pressione crescente
MasterChef Italia segue un percorso scandito da prove sempre più complesse. Prima ci sono i Live Cooking, decisivi per ottenere il grembiule bianco, poi le prove in esterna che mettono alla prova la gestione di una cucina professionale sul campo. L’Invention Test costringe i concorrenti a improvvisare con ingredienti misteriosi, mentre il temuto Pressure Test elimina chi non regge tecnica, velocità e concentrazione.
Tra un duello all’ultimo secondo e sfide di pasticceria ad alta tensione, i più forti arrivano in finale, dove si giocano il titolo di MasterChef, un premio in denaro e l’opportunità di pubblicare un libro di ricette.
Giudici e ospiti: chi decide davvero il destino dei concorrenti
Il trio formato da Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli resta il cuore del programma, valutando gusto, tecnica e presentazione. A loro si affiancano chef di fama internazionale e ospiti speciali che portano nuove sfide e nuove ispirazioni. Ogni piatto è un banco di prova, ogni errore può costare l’eliminazione.
Un’edizione che promette colpi di scena
Tra storie sorprendenti, personaggi imprevedibili e prove sempre più spettacolari, questa edizione di MasterChef Italia sembra costruita per lasciare il segno. Luciano e gli altri aspiranti chef sono solo l’inizio di un viaggio che ci racconterà quanto coraggio serva per trasformare un sogno in un piatto perfetto. E chissà quali sorprese ci riserveranno le prossime settimane.








