Con “Noi del Rione Sanità”, la nuova serie diretta da Luca Miniero e ispirata al libro di don Antonio Loffredo, il pubblico di Rai 1 trasporta i telespettatori nel cuore di Napoli. Il racconto è ambientato in uno dei quartieri più complessi e affascinanti della città: la Sanità, simbolo di rinascita sociale e culturale. Sullo sfondo della storia di don Giuseppe Santoro, un sacerdote determinato a cambiare il destino della sua comunità, si snoda una narrazione che celebra la bellezza autentica dei luoghi, trasformando le vie, le chiese e le piazze del rione in veri protagonisti della fiction.
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Il cuore pulsante: il Rione Sanità
Non poteva che essere il Rione Sanità il fulcro narrativo e visivo della serie. Situato ai piedi della collina di Capodimonte, questo quartiere storico rappresenta un crocevia di storie, contraddizioni e speranze. Un tempo associato a povertà e marginalità, oggi la Sanità è un esempio di rigenerazione urbana, grazie al lavoro delle associazioni locali e alla visione di figure come don Loffredo, che da anni si impegna per restituire dignità e futuro a questa parte di Napoli.
Le telecamere hanno catturato la magia delle strade strette, dei palazzi barocchi e delle piazze vive, dove l’anima popolare del quartiere si mescola alla sua straordinaria eredità artistica. Sullo schermo, il quartiere diventa non solo sfondo ma personaggio, un microcosmo che racconta l’identità più vera della città.
Tra le Catacombe di San Gennaro e la Basilica di Santa Maria della Sanità
Tra le location più riconoscibili della serie ci sono le Catacombe di San Gennaro, un luogo sacro e suggestivo che affonda le radici nel II secolo d.C.. Considerate il più importante sito cristiano di Napoli, le catacombe sono oggi un simbolo di riscatto, grazie ai giovani del rione che ne curano la gestione e le visite.
Altro punto chiave delle riprese è la Basilica di Santa Maria della Sanità, cuore spirituale del quartiere e luogo iconico per la comunità. Le sue volte decorate e la cripta sottostante diventano nella fiction il rifugio e il punto di partenza del cammino umano e spirituale di don Giuseppe.
Anche i gradini dei Cinesi, nascosti tra la Basilica di San Severo fuori le mura e Capodimonte, fanno da cornice ad alcune scene suggestive, simbolo del collegamento tra la parte alta e quella popolare della città.
Dal Vomero a Capodimonte: le altre location della serie
Oltre al Rione Sanità, la produzione di “Noi del Rione Sanità” ha scelto di valorizzare altri scenari napoletani che raccontano la città da diverse prospettive.
Nel Parco e nella Reggia di Capodimonte, le scene alternano la quiete dei viali alberati alle maestose architetture borboniche, mentre dal Vomero arrivano alcune delle inquadrature più spettacolari della serie.
In particolare, San Martino e Castel Sant’Elmo offrono un panorama mozzafiato sul golfo di Napoli, regalando alla serie un tono poetico e malinconico. Via Tito Angelini e via Annibale Caccavello, con le loro prospettive panoramiche, incorniciano le riflessioni dei protagonisti, fondendo il racconto umano con la bellezza del paesaggio urbano.
Un omaggio a Napoli tra realtà e finzione
La serie non idealizza Napoli, ma la mostra nella sua verità: viva, contraddittoria, ferita e al tempo stesso piena di speranza. La fotografia esalta la luce calda dei vicoli e la potenza visiva dei suoi monumenti, trasformando ogni inquadratura in un omaggio alla città.
Attraverso le sue location reali, “Noi del Rione Sanità” diventa così un viaggio nel cuore più autentico di Napoli, un ritratto fedele della sua gente e del suo spirito di rinascita.







