“Scusate se esisto” è una commedia italiana del 2014 diretta da Riccardo Milani, con protagonisti Paola Cortellesi e Raoul Bova. Il film si distingue per il suo tono brillante e ironico, ma al tempo stesso affronta tematiche sociali importanti, come le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro e le difficoltà legate alla rigenerazione urbana in Italia.
Quello che molti non sanno è che dietro la sceneggiatura si cela una vicenda reale: la storia dell’architetta Guendalina Salimei e del suo progetto per il quartiere Corviale di Roma.
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La trama di Scusate se esisto
Serena Bruno è una brillante architetta italiana che, dopo aver costruito una carriera di successo a Londra, decide di tornare in Italia, spinta dalla nostalgia per le sue radici. Tuttavia, una volta rientrata a Roma, scopre che trovare un lavoro in linea con la sua esperienza è quasi impossibile. Il sistema italiano la penalizza perché donna, costringendola ad accettare lavori sottopagati e umilianti.
Nel corso delle sue giornate, Serena incontra Francesco, affascinante proprietario di un ristorante giapponese, di cui si invaghisce. Ben presto scopre che l’uomo è omosessuale, ma tra i due nasce una sincera e profonda amicizia. Quando Serena, per caso, scopre il degrado del quartiere Corviale, decide di elaborare un progetto di riqualificazione basato sull’inclusione e sulla diversità sociale.
Il progetto viene notato dallo studio Ripamonti, ma a causa di un malinteso il suo nome viene scambiato e credono che a presentarlo sia un certo “Bruno Serena”. Per sfruttare l’occasione, Serena escogita un piano: Francesco fingerà di essere Bruno, mentre lei si spaccerà per la sua segretaria, Giulia Conti, portando avanti il progetto con discrezione.
All’interno dello studio, Serena si rende conto che l’architetto Ripamonti è inadeguato e guidato da pregiudizi profondi. Nonostante le difficoltà, porta avanti il lavoro con determinazione, fino a quando il piano non viene scoperto, provocando la rottura con Pietro, un collega di cui nel frattempo si è innamorata.
Il finale del film è un inno alla sincerità e al coraggio: i colleghi, ispirati da Serena, si ribellano finalmente all’autorità tossica di Ripamonti, e la protagonista, pur avendo perso l’incarico, guadagna il rispetto di chi la circonda. In un pranzo conviviale in Abruzzo con amici e familiari, Serena si riconcilia con sé stessa e col suo futuro.
La storia vera dietro il film
“Scusate se esisto” si ispira liberamente alla vera esperienza dell’architetta Guendalina Salimei, vincitrice di un bando per la riqualificazione del quarto piano del Corviale, uno dei progetti residenziali più controversi e simbolici della periferia romana. Il suo piano, chiamato “Chilometro Verde”, puntava alla creazione di spazi verdi e servizi condivisi per restituire dignità agli abitanti del complesso.
Nonostante il progetto sia stato accolto positivamente, la sua realizzazione è rimasta parziale, bloccata da iter burocratici e difficoltà operative. Tuttavia, il lavoro della Salimei ha rappresentato un’importante spinta culturale verso il recupero dell’edilizia popolare e ha dato ispirazione a un film capace di portare il tema all’attenzione del grande pubblico.
Scusate se esisto: commedia e denuncia sociale
Il film riesce a fondere commedia, ironia e denuncia sociale, offrendo uno sguardo critico ma anche pieno di speranza sull’Italia contemporanea. La figura di Serena è il simbolo di tutte quelle professioniste costrette a lottare contro barriere invisibili, ma potentissime. Allo stesso tempo, il contesto urbano degradato diventa un’opportunità di rinascita, sia per la città che per i suoi abitanti.









