La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del procedimento che vede indagati Francesco Totti e la compagna Noemi Bocchi per l’accusa di abbandono di minori. I fatti risalgono al 26 maggio 2023 quando la figlia più piccola di Totti ed Ilary è stata lasciata a casa da sola perché il padre e la nuova compagna volevano andare a cena fuori.
Scopriamo nel dettaglio cosa è successo e perché è stata richiesta l’archiviazione.
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Cosa è successo? I motivi della denuncia
La questione è emersa la sera del 26 maggio 2023 in seguito a una videochiamata di Ilary Blasi alla figlia. Vedendo la casa vuota, senza la presenza dei due adulti, la madre le ha chiesto “Ma come mai siete da soli?” “Loro sono andati un attimo a cena” risponde la piccola.
Immediatamente dopo l’accaduto, l’ex showgirl avrebbe maturato la decisione con i suoi legali di denunciare l’ex marito con l’accusa di aver lasciato la figlia sola per alcune ore nell’attico in cui vive con la compagna e i suoi figli.
Secondo quanto riportato, oltre a Francesco Totti anche l’attuale compagna Noemi Bocchi risulterebbe indagata per l’ipotesi di abbandono di minori, in quanto nella loro abitazione erano presenti i suoi due figli minorenni.
Secondo la Procura, Totti e Bocchi avrebbero lasciato da soli i bambini, fra i 7 e gli 11 anni, dalle 21 alle 24 per andare a cena in un ristorante.
La smentita dell’alibi della tata
Oltre alla coppia, anche la tata la quale sarebbe iscritta nel registro degli indagati per una incongruenza legata alla sua presenza o meno in loco. Inizialmente la donna ha dichiarato “Quella sera non ricordo chi mi abbia chiamato, Francesco o Noemi. C’erano tre bambini. Io sono arrivata alle 21, dormivano già e sono andata di sopra a stirare. Non mi risulta che nessuno di loro abbia girato per la casa”.
La frase della figlia però smentisce l’abili della tata: la bambina infatti ha dichiarato “siamo da soli, loro sono andati un attimo a cena”. A favore di questa versione è stata presa come prova anche la videochiamata (prontamente registrata) tra Ilary e la figlia.
Un girato di quasi mezz’ora in cui la bambina appare da sola, fatta eccezione per una comparsa dei figli di Bocchi. Questo video è quindi una testimonianza chiave: smentisce l’alibi fornito da Totti alla polizia e confermato dalla tata, poi contraddetto nelle indagini difensive.
Per la procura, “Totti e verosimilmente Bocchi, avvisati di quanto stava accadendo, si premurarono di far arrivare la tata prima di consentire l’accesso nell’appartamento agli agenti”.
La richiesta di archiviazione
Stando a quel che è stato riferito da Repubblica, la Procura di Roma a circa due anni dai fatti ha chiesto l’archiviazione del procedimento in cui Totti e Bocchi risultano indagati per l’ipotesi di abbandono di minori.
Nella richiesta di archiviazione, i magistrati affermano che non vi è mai stato un reale pericolo e che la piccola Isabel aveva un telefono con cui poteva contattare la madre. Inoltre era insieme ai due figli di Noemi Bocchi: nonostante anch’essi minori, sono adolescenti e dunque più grandi ed autonomi rispetto alla bambina.
La baby sitter, pur non presente in casa, vive nello stesso palazzo ed era “verosimilmente” disponibile a intervenire. L’ex capitano della Roma aveva respinto fin da principio l’addebito da parte dell’ex moglie, non condividendo.
La conclusione della Procura alla luce di questi elementi è che non ritiene integrata una condotta di abbandono penalmente rilevante.
L’opposizione da parte dei legali di Ilary
Ma la Blasi non è affatto dello stesso parere. I suoi avvocati hanno perciò presentato opposizione all’archiviazione e il giudice valuterà le loro osservazioni nella seduta fissata per il primo dicembre. L’iniziativa si inserisce nel quadro delle controversie in corso tra Totti e Blasi, che procedono parallelamente al giudizio civile relativo al divorzio.
L’avvocato Gianluca Tognozzi, difensore di Francesco Totti nel procedimento penale, ha dichiarato: “La richiesta di archiviazione della procura è puntualmente motivata rispetto alla realtà dei fatti accertati. Comunque mi sembra che il tutto sia strumentale alle controversie in sede civile”.









