Tra i momenti più intensi del Concerto del Primo Maggio 2025, spicca l’esibizione di Giulia Mei, giovane cantautrice siciliana che ha emozionato il pubblico con la sua canzone “Bandiera”. Un brano diventato in poco tempo un inno femminista e simbolo di libertà, già virale su TikTok e premiato da Amnesty International. Ma chi è davvero Giulia Mei, l’artista che sta rivoluzionando il cantautorato femminile italiano?
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Chi è Giulia Mei
Giulia Mei, nome d’arte di Giulia Catuogno, è nata a Palermo nel 1993 e oggi vive a Milano. Musicista e cantautrice emergente, ha studiato pianoforte al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, diplomandosi in didattica e strumento. La sua formazione classica si unisce a una scrittura personale, diretta e intensa, che la rende una voce unica nel panorama musicale italiano.
Prima di raggiungere il grande pubblico, Giulia ha affrontato una lunga gavetta tra concorsi, premi e festival indipendenti. La sua partecipazione a X Factor le ha dato ulteriore visibilità, ma è con “Bandiera” che ha fatto il salto di qualità, conquistando il cuore di migliaia di ascoltatori.
“Bandiera”: il brano virale che parla di orgoglio e autodeterminazione
Pubblicata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, “Bandiera” è una canzone manifesto che affronta temi come la libertà, il corpo e l’identità di genere. “Voglio solo una libertà che mi accompagni sotto casa”, canta Giulia, “che mi faccia sentire così orgogliosa della mia f**a da portarmela addosso come una bandiera”. Parole forti, sincere, che hanno trasformato il brano in un fenomeno virale: oltre 400 video su TikTok, inserimento nella Viral 50 Italia di Spotify e un impatto culturale che va oltre la musica.
“Io della musica non ci ho capito niente”: un album generazionale
L’album d’esordio “Io della musica non ci ho capito niente” è molto più di una raccolta di canzoni. È un diario in musica che racconta la generazione dei Millennial, tra precarietà, sogni infranti, amore e identità. Con sonorità che spaziano dal folk alla techno, passando per la poesia popolare siciliana, l’album mostra tutta la versatilità di Giulia Mei.
Tra le collaborazioni spiccano nomi come Rodrigo D’Erasmo (Afterhours), Anna Castiglia e Mille, a testimonianza della stima crescente che l’artista sta ricevendo anche tra i colleghi. Canzoni come “Un Tu Squiddari”, “Santa Rosalia” e “Mio padre che non esiste” offrono uno sguardo profondo sull’intimità e la fragilità, trattate con coraggio e ironia.
Palermo nel cuore: il legame tra Giulia Mei e la sua terra
Nonostante oggi viva a Milano, Giulia Mei porta Palermo nel cuore e nella voce. Le sue canzoni sono piene di espressioni dialettali, immagini del Sud, e un senso di appartenenza che si mescola a un amore critico. In “Santa Rosalia” canta: “Palermo non è fatta per i deboli di cuore”, riassumendo perfettamente il suo rapporto con la città natale: viscerale, complesso, vero.
Una nuova voce del cantautorato femminile italiano
Il cantautorato femminile italiano sta vivendo una fase di rinascita, e Giulia Mei è una delle voci più autentiche di questo cambiamento. Insieme ad artiste come La Niña, Daniela Pes e la già citata Anna Castiglia, rappresenta una nuova generazione che mescola generi, identità, politica e sensibilità.
Giulia Mei non è solo una musicista: è una narratrice contemporanea, capace di dare voce a emozioni collettive e personali con uno stile inconfondibile. Nei suoi testi convivono vulnerabilità e forza, tenerezza e rabbia, classicismo e sperimentazione.