L’Amica geniale è un successo di portata mondiale che ha appassionato milioni di lettori. Anche la sua trasposizione televisiva ha avuto un grandissimo successo, in Italia e all’estero.
Ciò grazie alla profondità della narrazione, agli intrecci tra i personaggi e ai continui colpi di scena – mai banali – sullo sfondo di un’Italia che cambia.
Ma come finisce l’Amica geniale? Cosa succede alla fine del quarto libro e dell’ultima stagione della serie tv? Ecco cosa succede ai personaggi, attenzione perché l’articolo contiene numerosi spoiler!
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Come finisce L’Amica geniale: ecco come si chiude il romanzo di Elena Ferrante
L’ultimo capitolo della tetralogia de L’Amica Geniale di Elena Ferrante esplora la vita adulta di Elena Greco, Lila Cerullo e degli altri personaggi, in un arco temporale che si estende dagli anni ’70 agli anni ’90.
Questo volume racconta un intreccio di scelte drastiche, eventi storici e relazioni complicate, con un’attenzione particolare al legame indissolubile, seppur travagliato, tra le due protagoniste. L’ultimo romanza, inoltre, racconto del ritorno di Elena alle sua origini: prima a Napoli e poi nel rione, e del ritrovato rapporto con la madre Imma.
Il finale de L’Amica geniale, attenzione spoiler
La storia inizia con la crisi matrimoniale di Elena Greco con Pietro Airota, suo marito, mentre la protagonista si lascia andare a una relazione extraconiugale con Nino Sarratore (interpretato da Fabrizio Gifuni), un amore mai dimenticato sin dall’adolescenza. La fine del matrimonio porta Elena a trasferirsi, prima a Milano e poi nuovamente a Napoli, spinta anche dall’insistenza di Sarratore. Nonostante le promesse dell’uomo, Elena scopre che egli non ha lasciato la moglie Eleonora, che nel frattempo aspetta un figlio.
A Napoli, Elena si riavvicina a Lila, che cerca di metterla in guardia contro Nino. Nonostante le tensioni iniziali, le due amiche ritrovano un’intimità profonda, vivendo in simbiosi anche momenti cruciali come le loro gravidanze contemporanee. Tuttavia, gli equilibri si infrangono durante gli anni del terremoto a Napoli. Poco dopo la nascita della figlia, Elena rompe definitivamente con Sarratore e si trasferisce nel rione, nello stesso palazzo di Lila.
Lotta comune contro i Solara
In questa nuova fase, Lila ed Elena uniscono le forze contro i fratelli Solara, storici antagonisti del rione, utilizzando anche la notorietà letteraria di Elena per denunciare le ingiustizie e il degrado. Tuttavia, i Solara non si fanno intimidire, e le loro ritorsioni mettono in pericolo l’equilibrio delle due amiche.
La sparizione di Tina, la figlia di Lila
Il dramma si intensifica con la sparizione della figlia di Lila, Tina, evento centrale che dà il titolo al libro. Questa tragedia segna una frattura irreparabile nella vita di Lila e, di riflesso, in quella di Elena.
Lila si chiude nel dolore, mentre Elena continua a trovare un rifugio nella scrittura e nella sua carriera, nonostante i continui problemi familiari.
Tra le sue figlie, infatti, si generano tensioni: Dede ed Elsa si innamorano entrambe di Gennaro, il figlio di Lila, mentre Imma, la più piccola, fatica a trovare un equilibrio emotivo a causa dell’assenza di una figura paterna stabile.
Nino Sarratore e la carriera politica
Nino Sarratore,da affascinante intellettuale, diventa un uomo politico socialista, coinvolto successivamente nello scandalo di Tangentopoli. Nonostante l’indagine a suo carico, riesce a risollevarsi e torna in Parlamento nel 1994, rappresentando la transizione politica dalla Prima alla Seconda Repubblica.
Il simbolismo delle bambole
Negli ultimi momenti del romanzo, Elena, ora responsabile di una casa editrice, chiede a Lila se abbia mai scritto qualcosa, ma l’amica nega categoricamente e le strappa la promessa di non raccontare mai nulla di lei.
Tuttavia, Elena infrange questa promessa, scrivendo un libro che ripercorre la loro vita e, in particolare, la scomparsa di Tina.
Questo gesto sancisce la rottura definitiva tra le due donne. Lila sparisce dalla vita di Elena, ma poco tempo dopo, attraverso un gesto simbolico, le fa avere le due bambole che rappresentavano la loro infanzia. È un segno silenzioso che Lila ha letto il racconto e che, in un certo senso, l’ha perdonata per aver parlato di lei in un libro, nonostante il suo divieto.
Il libro e la serie si chiudono lasciando al lettore il compito di riflettere sul significato dell’amicizia, del sacrificio e della memoria condivisa.