A Belve Crime, lo spin-off di Belve condotto da Francesca Fagnani, vedremo il volto di Adriana Faranda, ricordata per essere stata membro delle Brigate Rosse e per essersi resa complice del sequestro di Aldo Moro.
Vediamo chi è, cosa ha fatto e che vita conduce ora.
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Chi è Adriana Faranda: vita, famiglia, carcere
Adriana Faranza, classe 1950, nasce a Roma. Nel ’76 diventa militante nelle Brigate Rosse, associazione terroristica di estrema sinistra. Con lei c’è anche il suo compagno, Valerio Morucci.
Adriana si rende partecipe del sequestro di Aldo Moro e dell’uccisione di 5 membri della sua scorta. Ne affronta le conseguenze in carcere, per 15 anni. Uscita nel ’94, ha fatto ammenda e ha espresso il suo profondo rimorso per la sofferenza che le sue azioni hanno provocato durante quegli anni.
La storia d’amore con Morucci non dura a lungo ma dalla loro relazione nasce una bambina di nome Alexandra. La bambina sin da piccola si abitua all’assenza dei genitori, da tempo separati e entrambi latitanti. Vive con la nonna materna e lo zio paterno per maggior parte della sua adolescenza.
In un’intervista riporta il triste ricordo della mattina del sequestro di Moro:
“Di quel giorno non ho memoria, ero piccola, avevo solo otto anni. Scuramente ero a scuola, dalle suore Immacolatine. Però ricordo benissimo quando un anno dopo, di notte, vennero a cercare mia madre… Dormivo nel lettone con nonna Rosa, la madre di mamma. Sono cresciuta con lei, perché mia madre prima di diventare una latitante era già stata in clandestinità per anni, sparita con tutti. E con mio padre si erano lasciati quando io a malapena cominciavo a parlare”
Negli ultimi anni la salute di Adriana, già fragile per via dei problemi di cuore, si è aggravata con il cancro ma è sopravvissuta. Oggi sta ricostruendo il rapporto con la figlia.
Adriana Faranda: terrorista, clandestina e pentita
Siamo negli Anni di piombo, anni di tensione segnati da azioni terroristiche, lotta armata e attentati politici. Un periodo che rimane indelebile nella storia dell’Italia.
Un fatto di cronaca fa scalpore in questi anni: il sequestro di Aldo Moro, presidente della DC. Siamo a Roma, è il 1978 e Aldo Moro viene preso in ostaggio dalle Brigate Rosse. Il sequestro dura 55 giorni e si conclude con il suo assassinio. A Faranda era assegnato il compito di “postina” fra i brigatisti e l’esterno.
Dopo un anno di latitanza, il giorno 30 maggio dell’anno 1979, Faranda viene arrestata assieme al compagno e condotta in carcere. Ottiene uno sconto di pena ed esce nel 1994 dichiarandosi dissociata dalle azioni terroristiche del Movimento Comunista.
Negli anni successivi ha partecipato a percorsi di giustizia riparativa, incontrando e confrontandosi con i familiari delle vittime. Ha infatti affermato: “Ho scelto di ritornare lì dove tutto era partito. Così com’è irrimediabile togliere la vita ad un persona è irrimediabile togliere alla persone una persona cara – ha sintetizzato – La giustizia riparativa dà voce al nostro dolore e al dispiacere..“
Sa che non potrà mai rimediare ai suoi danni ma per certo porta sulle spalle la consapevolezza del dolore causato alle famiglie.
Racconta la figlia Alexandra:
“…a pena scontata, ha cominciato il suo percorso di avvicinamento coi parenti delle vittime. Però è come se non si perdonasse mai. Qualche anno fa è stata male, cancro. Subito dopo l’intervento sono andata in ospedale a trovarla. Era triste. Per cercare di tirarla su le ho detto. ‘Dai mamma! È andato tutto bene, non sei contenta? Lei ha cominciato a piangere. Allora l’ho incalzata: ‘Ora basta mamma! Ti sei fatta la galera, hai pagato…’. Lei con le lacrime che scendevano giù, in silenzio, faceva di no con la testa.”
Il programma Belve Crime, ideato dalla Fagnani e concentrato su casi italiani di cronaca nera, ospiterà Adriana Faranda nella sua primissima puntata del 10 giugno, su Rai 2 e in differita su Rayplay. Ci diamo appuntamento alle 21.20 per scoprire maggiori dettagli sulla storia degli intervistati.
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